5 espressioni fastidiose che sentiamo troppo spesso

Oggi analizziamo alcune espressioni che ultimamente si sono molto diffuse, e vediamo perché andrebbero evitate!

La prima è l’uso del verbo implementare, che va molto di moda e si sente un po’ dappertutto. Questo verbo esiste in italiano da diversi decenni, fa parte del lessico tecnico dell’informatica. Ultimamente però ha iniziato a essere usato anche fuori da questo ambito, in particolare nel lessico della divulgazione giornalistica: lo sentiamo usare molto spesso in televisione o da tanti youtuber. Questo è uno dei tanti anglismi di cui ho parlato nell’articolo precedente: si tratta di un calco dall’inglese, che ormai è acclimatato nella lingua italiana.

Il problema di questo verbo è che quando viene usato fuori dal gergo informatico a cui appartiene, viene usato in modo eccessivo e a sproposito. Il motivo? Il verbo implementare, essendo un verbo che ci suona nuovo e poco comune, ci sembra più “alto”, e crediamo quindi di apparire più colti se lo usiamo.

Questo tipo di fenomeno era già stato individuato negli anni Sessanta da Italo Calvino, che coniò il termine antilingua proprio in riferimento alla pigrizia lessicale: usò l’esempio di coloro che per affettazione, per cercare di rendersi più colti agli occhi di li ascolta, non sono in grado di dire “ho fatto” e dicono “ho effettuato”. Calvino diceva che dove trionfa questa antilingua, la lingua invece viene uccisa.

Il risultato di questa tendenza è un appiattimento del lessico: infatti l’area semantica di implementare copre lo spazio che avrebbe potuto essere usato da tanti altri verbi, come sviluppare, mettere in atto, mettere in opera ecc. Quindi, dove prima avevamo tre o quattro verbi, ora ne abbiamo solo uno.

Se la lingua si impoverisce, è facile che si impoverisca anche il pensiero. Trovare sinonimi e coltivare la varietà lessicale è un ottimo esercizio per tenere la mente attiva!

Un’altra espressione molto di moda, che si sente spesso in tv, è andare a…, con il senso di futuro immediato: la sentiamo spesso nel lessico culinario, in frasi come “ora andiamo a sbattere le uova” e simili. Quest’espressione non esiste in italiano, è errata: possiamo dire “andiamo al mare” o in qualsiasi luogo, con il senso di verbo di moto, ma non con il senso di futuro. Anche in questo caso si ha l’illusione di elevare il tono del linguaggio, quando in realtà lo si sta abbassando. Quindi, per esprimere il futuro dobbiamo usare il futuro semplice o lo stesso presente indicativo (possiamo dire “sbattiamo le uova” intendendo che ci stiamo accingendo a sbatterle).

La terza espressione è un verbo che è tornato alla ribalta con il Coronavirus: processare. Questo verbo significa “sottoporre a processo, a giudizio, in tribunale”. Dal momento che in inglese, tanto per cambiare!, to process significa anche “elaborare un’informazione” oppure “sottoporre a un’analisi”, anche in italiano ultimamente viene usato con questo significato. Ultimamente, come ha commentato anche il prof. Sabbatini (Presidente emerito dell’Accademia della Crusca), questo verbo si usa in particolare in relazione ai test per il Coronavirus: “processare i test”. Giustamente il prof ha messo in evidenza come questo risulti addirittura ridicolo in italiano, dato il vero significato del verbo. Anche in questo caso ci sono tanti sinonimi che possiamo cercare di usare per arricchire il nostro lessico: elaborare un’informazione o sottoporre ad analisi un test.

Infine, gli ultimi due esempi riguardano l’uso dell’articolo in locuzioni come “settimana prossima”: ci vediamo settimana prossima ultimamente spopola dappertutto, ma in italiano è scorretto perché è necessario l’uso dell’articolo. Perché si è diffusa la forma senza articolo? Può essere per due motivi. Il primo è l’influenza dei giorni della settimana: diciamo “giovedì prossimo” e quindi abbiamo iniziato a dire anche “settimana prossima”. L’altro motivo è ancora dovuto all’influenza dell’inglese, che prevede next week senza l’articolo. Invece in italiano l’articolo si usa!

L’articolo è necessario anche nell’ultima locuzione di cui parliamo oggi, che si è diffusa moltissimo, ultimamente: andare a lavoro. Anche in questo caso, la versione corretta è andare al lavoro, con l’articolo, ma ultimamente sembra che l’articolo sia passato di moda! Se proprio l’articolo non ci piace, possiamo dire andare a lavorare, ma con il sostantivo ci vuole l’articolo. In questo modo eviteremo anche situazioni imbarazzanti di fronte a chi conosce le forme corrette di queste espressioni!